Negli ultimi giorni l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli aggiornamenti annuali statistici da parte dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Aggiornamenti che, per quanto concerne Genova e provincia, mostrano una fotografia piuttosto convincente e positiva, tale da far ben auspicare per un 2018 che si accinge a scollinare la metà d’anno.
Il panorama del mercato immobiliare genovese
Per quanto concerne una visione complessiva del panorama del mercato immobiliare genovese, emerge come nel 2017 le compravendite residenziali siano cresciute del 5,5% rispetto all’anno precedente, e che anche nel 2017 il capoluogo genovese abbia potuto consolidare la maggiore concentrazione delle compravendite di tutta la provincia (il 66,79% del totale), nonostante un trend di sviluppo più tenue della media territoriale (+ 3,3%).
In relazione all’osservazione provinciale, piuttosto consistenti sono stati i progressi compiuti dalle macro aree costiere, con Golfo Paradiso (+ 20,1%) e Golfo del Tigullio (+ 12,4%) a trascinare la zona. Bene anche le macro aree provinciali collinari, e soprattutto Valle Scrivia (+ 14,5%) e Valle Stura (+ 19,4%). In controtendenza le compravendite immobiliari residenziali nella Riviera di Ponente (- 7,5%).
Quotazioni ancora in decisa contrazione
Se i dati delle compravendite immobiliari residenziali sono giudicabili in modo sostanzialmente positivo, lo stesso non si può ancora dire per quanto concerne l’evoluzione delle quotazioni medie, che sia nel capoluogo che nell’intera provincia mostrano chiari segnali di ulteriore affaticamento nell’arginare l’emorragia iniziata nel 2011, dopo un ripido incremento avvenuto nella parte centrale dello scorso decennio.
Ne deriva che, secondo i dati OMI 2017, a Genova (capoluogo) le quotazioni medie sono calate del 5,12% a 2.183 euro al metro quadro, mentre per quanto concerne l’intero territorio provinciale, la quotazione media è calata del 4,13%, a 2.330 euro al metro quadro.
Per le elaborazioni statistiche dell’Agenzia delle Entrate, nessuna macro area urbana è riuscita a contenere il segno negativo: quella che ha valorizzato “meglio” (il virgolettato è d’obbligo) è la macro area di Val Fontanabuona, le cui quotazioni medie sono calate dell’1,13% a 1.327 euro al metro quadro.
Le zone più care della provincia si confermano quelle di Golfo del Tigullio (- 3,24% a 3.527 euro al metro quadro), Golfo Paradiso (- 1,40% a 3.795 euro al metro quadro) e Riviera di Ponente (- 3,15% a 3.376 euro al metro quadro).
Il resto della regione
Infine, per quanto concerne il resto della regione, notiamo come Genova abbia archiviato nel 2017 una crescita compravendite superiore alla media regionale dei capoluoghi (2,5%), facendo tuttavia meno della best performer, Savona, che ha chiuso il 2017 con un incremento delle transazioni del 10,3% a 704 operazioni, poco più del 10% di quelle formalizzate a Genova.
In termini di confronto provinciale, quella di Genova è stata quella con la migliore progressione dopo La Spezia (+ 9,4% a 2.593 euro al metro quadro). Anche le altre due aree provinciali, Imperia e Savona, hanno chiuso il 2017 con un crescita delle compravendite in positivo, rispettivamente pari al 3,1% e allo 0,4%.