Il mercato delle compravendite immobiliari vede un leggero aumento delle transazioni ed un leggero calo del prezzo.
Cosa succede sul fronte dei mutui?
Nel mercato dei mutui il peso relativo delle surroghe continua a calare, trascinando al ribasso il numero complessivo delle interrogazioni effettuate per le istruttorie di nuovi finanziamenti e surroghe. A sancirlo è Crif, che nel suo barometro aggiornato a gennaio sottolinea come i nuovi finanziamenti e le sostituzioni di mutui siano calati del 10,8% rispetto a quanto realizzato nel corso dello stesso mese dell’anno precedente.
Intuibilmente, in questo scenario apparentemente negativo (soprattutto se si pensa che la contrazione anno su anno va oramai avanti in maniera continuativa da un anno), a giocare un ruolo da protagoniste sono proprio le surroghe: imprescindibili per poter “reggere” il mercato fino allo scorso anno, ora sono in fase di graduale esaurimento, trascinando dunque al ribasso la complessiva domanda di finanziamenti.
Cresce l’importo medio dei mutui
Se a calare sono le richieste di finanziamento immobiliare, lo stesso non si può certamente dire per quanto concerne l’importo medio dei mutui che, anzi, sale a gennaio 2018 oltre i 125 mila euro.
Anche in questo caso è ben evidente il riflesso determinato dall’esaurimento delle surroghe, il cui peso porta in ribasso di 1,9 punti percentuali al quota dei mutui sotto i 75 mila euro (comunque pari ancora al 26,8% del totale). Di contro, cresce di 0,9 punti percentuali la fascia tra i 150 e i 300 mila euro, con un peso sul totale delle richieste che è pari al 20,4%. La fascia di richieste statisticamente più rilevante è comunque quella tra i 100 e i 150 mila euro dove si concentrano il 29,3% di tutte le domande.
Crescono i nuovi mutuatari under 35
Il barometro Crif aggiornato a gennaio 2018 confermano come l’età media dei nuovi mutuatari sia in discreto calo, ribadendo come la fascia di richiedenti tra i 25 e i 34 anni sia cresciuta in un anno di 1,7 punti percentuali al 25,4% del totale, posizionandosi – per importanza – alle spalle di quella più rappresentativa, tra i 35 e i 44 anni, in calo di 1,1 punti percentuali al 34,6%.
Considerando che l’influenza delle surroghe è ancora predominante, non stupisce che più di un terzo dei “nuovi” mutuatari abbia dai 45 in più: è in questa ampia fascia anagrafica che si concentra il maggiore interesse da parte di coloro che vogliono sostituire un finanziamento erogato spesso molti anni prima, ed è questa la fascia anagrafica che, presumibilmente, è destinata a contrarsi gradualmente nelle prossime stagioni.
Il 45% dei mutui ha una durata tra 21 e 30 anni
Per quanto concerne le altre statistiche elaborate da Crif, l’ultima (ma non certo per ordine di importanza) è quella riconducibile all’estensione temporale dei finanziamenti richiesti. Notiamo in tal modo che il 45% dei mutui domandati a gennaio 2018 ha una durata tra i 21 e i 30 anni, con un merito riconducibile soprattutto alla fascia più estesa, considerando che i mutui over 25 sono cresciuti di 3 punti percentuali in un anno, al 23% del totale.
Di contro, la fascia temporale che ha perso più terreno è quella tra i 10 e i 15 anni, che ha ceduto 2,8 punti percentuali al 16,3%, mentre quella più fruita è quella tra i 16 e i 20 anni è la più rilevante con il 25,2% del totale delle domande.
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