Come cambia il mercato italiano dei mutui? Per averne una maggiore consapevolezza, può probabilmente essere utile dare uno sguardo a quel che è avvenuto nel mese di giugno quando – dati CRIF alla mano – è emersa una gradevole inversione di tendenza nel numero di domande di finanziamenti casa, aumentato per la prima volta dall’inizio del 2018 di un + 3,6% tendenziale.
Una buona notizia, dunque. Che, ad ogni modo, non è sufficiente a dare al primo semestre un segno positivo (- 4,4%), e che non dovrebbe essere illusorio di quel che potrebbe avvenire. Su tutti rimane comunque una certezza: il costante ridimensionamento del peso delle surroghe e, con esso, anche il conseguente incremento della durata dei piani di rimborso e degli importi medi richiesti.
Salgono somme e piani di rimborso domandati alle banche
Con la riduzione dell’importanza delle surroghe – che per loro natura si caratterizzano per cifre e durate più contenute rispetto ai nuovi finanziamenti – uno dei principali effetti dell’evoluzione del mercato dei mutui è l’incremento dell’importo medio domandato agli istituti di credito, ora pari a 126.094 euro (+ 0,9% a/a). Quasi un terzo delle richieste (29,5%) – ci dicono i dati CRIF – viene ricondotto alla fascia di importo tra i 100.000 e i 150.000 euro, mentre il 26,2% delle somme richieste si contiene entro i 75.000 euro.
Per quanto concerne invece i piani di rimborso, il 22,2% del campione rilevato dal Barometro della Centrale Rischi domanda un mutuo di durata tra i 26 e i 30 anni, con una percentuale molto simile a quella tra i 21 e i 25 anni. L’ammortamento più richiesto è comunque quello tra i 16 e i 20 anni, con il 26% della domanda totale, in rialzo dell’1,8% rispetto a 12 mesi prima. Complessivamente, pertanto, quasi 3 mutui su 4 vengono oggi richiesti per durate superiori ai 15 anni.
Si abbassa leggermente l’età dei richiedenti
Un ulteriore riflesso del ridimensionamento del peso delle surroghe si avverte anche dando uno sguardo alle statistiche sull’età media dei futuri mutuatari. Il 34,5% di loro ha infatti un’età compresa tra i 35 e i 44 anni (- 1,1% a/a), mentre la fascia più giovane, tra i 25 e i 34 anni, si rafforza al 25,2% (+ 0,7% a/a).
In questo caso, però, oltre al positivo ruolo del contenimento delle surroghe, giova all’abbassamento dell’età del richiedente anche la predisposizione di diverse iniziative ad opera di banche e Stato (come il Fondo di Garanzia per la prima casa) finalizzate a consentire l’accesso al credito da parte delle categorie maggiormente in difficoltà.
Infine, i dati di Bankitalia ci ricordano come nel nostro Paese 8 case su 10 si stiano acquistando con un mutuo, e come il loan-to-value, ovvero il rapporto tra il mutuo e il valore di un immobile, stia crescendo su valori sempre più elevati, intorno al 75%. Merito della maggiore generosità delle politiche creditizie delle banche, e di tassi mai così convenienti per un nuovo indebitamento.